Sono nato ad Apricale, ridente e grazioso paese dell’entroterra Intemelio (di Ventimiglia) al confine con la Francia.
        La mia passione per la poesia e per il canto dialettale è iniziata molto presto con la partecipazione alla trasmissione radiofonica "La radio per le scuole" un bus itinerante attrezzato per le trasmissioni radio che girava tutta l’Italia raccogliendo storie, leggende, canzoni dialettali ecc. ecc. Frequentavo la terza elementare, recitai una poesia e cantai una canzone in dialetto.
       Alle medie, non essendo molto portato per l’attività fisica mi buttai nel canto corale continuando in seguito a studiare musica avvicinandomi a molti strumenti, dalla tromba al corno francese,  dalla chitarra al pianoforte ed al canto lirico con risultati modesti ma utili per qualche qualche esame al Conservatorio.
      Già alla fine degli anni ’60 mi trovo a comporre canzoni in dialetto apricalese (bligarencu) che propongo sul palcoscenico del "Festival della Poesia e Commedia Intemelia" di Pigna con un piccolo gruppo di giovani compaesani.
     Canzoni come "Rüvaira", "A me ne vagu da Bligal", "E catru stagiun" portate poi con successo alle feste popolari in tutta la Provincia sono di quel periodo e ancora oggi vengono ascoltate e cantate con piacere da molti.
     Nel 1971 metto su con amici di Camporosso, un gruppo corale "I dieci più uno" composto da ragazzi e ragazze più un bambino, con lo scopo di proporre, raccogliendolo in giro e valorizzandolo, quel che resta dei canti dialettali dell’estremo Ponente ligure.
     Purtroppo si trova relativamente poco e mi convinco sempre di più a comporre musica originale da affiancare ai pezzi d’autore degli anni "30 dei "ventemigliusi" Azaretti, Hughes e Rostan e del "mentonasco" Firpo.
     In poco tempo il gruppo si allarga e "I dieci più uno" diventano "I fiori di campo" a voler significare la semplicità del fiore campestre, la giovinezza e Camporosso dove ci si ritrova per le prove.
     Nei venticinque anni di attività del gruppo, decine e decine, forse un centinaio di giovani di tutta la Val Nervia, Ventimiglia, Vallecrosia, Bordighera, si sono avvicinati al dialetto, alla musica ed al canto corale trovando un ambiente simpatico, sano, pedagogicamente valido e sentendosi gratificati oltretutto dai successi ottenuti con concerti nel basso Piemonte, nelle Alpi Marittime, in tutta la Provincia di Imperia e pure qualche escursione lombarda.
     Ho continuato a comporre canzoni in dialetto apricalese partecipando con "Pregheira" al "Primo Festival della Canzone Ligure" svoltosi a Genova al Teatro "Genovese" nel 1986 e da allora il mio rapporto con Genova si è fatto più  intenso in successive rassegne di cantautori liguri, con la presentanzione di nuove canzoni quali "Mi nu sun bon a vive", "Calche dì o l’autru" e " Tei nevu", quest’ultima con testo pignasco di Antonio Rebaudo.
     Queste canzoni hanno avuto un successo notevole fra gli appassionati e l’onore di passare molte volte in trasmissioni radiofoniche e televisive, infatti, dopo aver inciso una cassetta audio con le canzoni più caratteristiche e dal titolo molto eloquente "Bligal" (Apricale), un’altra cassetta in collaborazione con gli amici genovesi "Üna brancà de amixi", ho avuto occasione di esibirmi presso emittenti locali (Telearcobaleno, Canale31, TeleSanremo, TeleImperia) ma anche l’onore di partecipare come ospite ad alcune trasmissioni di TELEMONTECARLO, RAI TRE, RAI UNO (Uno Mattina) e ad una trasmissione a puntate della televisione francese (Antenne3).
     Innumerevoli anche i passaggi su RadioRai regionale e su emittenti locali della zona intemelia e di Genova con interviste al personaggio.
    L’associazione "Liguri nel mondo" di Buenos Aires, entrata chissà come in possesso della audiocassetta "Bligal" mi ha informato di far girare in un centinaio di radio locali sudamericane le mie canzoni con riscontri molto positivi.
    Il 4 e 5 marzo 1994 sono stato invitato, quale ospite d’onore insieme ad altri cantautori genovesi, all’8° Festival della Canzone Tabarchin-a presso il Teatro "Cavallera" a Carloforte nell’isola di San Pietro trovando un ambiente stupendo ed un’accoglienza commovente da parte di tutti gli abitanti fieri e orgogliosi, dai bambini ai più anziani, delle loro origini liguri e del loro parlare.
    Anche in campo teatrale ho cercato di combinare qualcosa scrivendo due commedie, interpretando alcuni ruoli in commedie del "Teatru Ventemigliusu" e collaborando ai lavori dei "Centri de Cultüra Dialettale" nelle Scuole Elementari di Ventimiglia.
    In tutta la zona Intemelia da sempre svolgo attività di valorizzazione della parlata locale presso le Scuole Elementari con la proposta agli alunni di canti, filastrocche, recite di fiabe originali e riduzioni in apricalese da fiabe famose, con elementi iniziali di dialetto finalizzati ai rapporti con gli anziani del posto ottenendo una risposta inaspettata dai piccoli allievi che mi hanno stimolato a formare un coretto interpaesano dal nome originale "I penissi" che sta cogliendo i primi successi.
   Nel 1998 ho interpretato una particina nel ruolo di un intellettuale di paese, assiduo frequentatore della biblioteca comunale nel film "Mare largo" con Isabella Ferrari e Claudio Amendola tratto da un racconto di Francesco Biamonti.
    Ho collaborato con mio fratello e con il Prof. Nilo Calvini alla stesura della storia di Apricale specialmente nelle ricerche presso gli archivi parrocchiali dei toponimi e dei vecchi soprannomi.
    Per quanto fatto ho ottenuto nel 1987 il titolo di "Academicu" della rinata "Academia Ventemigliusa de Cultüra Intemelia".
    Sono stato citato da Fiorenzo Toso nella sua Antologia della Letteratura Ligure come poeta e come autore di commedie, mi è stato dedicato un capitolo in un recente libro sulla canzone genovese dal titolo molto eloquente "Ma se ghe penso"  e in molte pubblicazioni si trovano mie poesie, raccolte di proverbi ed altro.
     Dal ’95 infine mi trovo a dirigere il "Coro Monte Caggio" di Bordighera che, in crisi per la mancanza di un direttore, aveva chiesto la mia collaborazione.
     Il gruppo, partito come coro maschile di montagna e il nome lo conferma, ha attualmente con l’apporto di idee e di novità fortemente volute, una formazione mista ed sta ottenendo un buon successo con un repertorio di canti popolari italiani in generale ma con una predilezione particolare per i canti liguri e con il recupero di canzoni del Ponente.
    Sotto la mia direzione si è esibito in molte località liguri, in Piemonte, in Francia, a Neckarsulm in Germania ed ha partecipato alla "Domenica del villaggio" la riuscita trasmissione di Rete 4 condotta da Davide Mengacci e da Rosita Celentano.
    Con il "Coro Monte Caggio" ho pubblicato un album di canzoni dialettali liguri ed ultimamente, da solo, il nuovo CD "Témpi beli de üna vouta" con 20 brani in dialetto apricalese e non solo, che spero sarŕ apprezzato come i precedenti.

Da qui si va per la parte dolente... da qui si va per l'eterno dolore...